Sono 170 i comuni tra Lombardia e Piemonte che hanno razionato l’acqua.
Le temperatura al di sopra della norma che toccano al Nord i 40 gradi, le piogge che scarseggiano da mesi hanno portato ad una drammatica emergenza siccità. Le due regioni più colpite sono Piemonte e Lombardia. Solo in Piemonte sono 170 i comuni che hanno razionato l’acqua. Ma l’emergenza potrebbe estendersi anche alle regioni del centro.
Il Cnr lancia l’allarme, la ricercatrice Magno dell’ Osservatorio siccità del Consiglio nazionale della ricerca avvisa che dovranno essere prese misure drastiche in vista dell’autunno. Le decisioni drastiche riguardano il razionamento, non solo nelle ore notturne come previsto in 170 comuni del nord. “Se continua così il razionamento non è purtroppo da escludere» dice anche se si tratta dell’ultima opzione quella di razionare l’acqua per uso domestico.
La situazione in Piemonte è drammatica dove sono state messe in atto misure per tamponare l’emergenza ma per la ricercatrice del Cnr ormai è tardi. «Può sembrare un paradosso, ma il problema della siccità si affronta quando piove» spiega dicendo che bisogna pianificare dei metodi di risparmio concreto e sistematico.
Situazione allarmante per l’agricoltura
La siccità purtroppo non riguarda solo l’Italia ma è una conseguenza del riscaldamento climatico molto evidente e sta mostrando i suoi effetti in tutto il mondo. Dai paesi del nord con temperature straordinarie alla siccità del Sud America. “Qui la crisi idrica sta colpendo pesantemente i mercati della soia e del grano.” dice la ricercatrice. “Il mix concentrico tra guerra in Ucraina a Est e crisi idrica a Ovest e oltreoceano è potenzialmente devastante».
Preoccupazioni forti riguardano infatti l’agricoltura, come sottolinea il presidente della regione Piemonte Cirio. “Al momento in Piemonte sono 170 i comuni con ordinanze adottate o in corso di adozione sull’uso consapevole dell’acqua potabile, cioè finalizzato agli scopi alimentari, e di limitazione o divieto di usi impropri e 10, concentrati nel Novarese, quelli che hanno dovuto ricorrere all’interruzione notturna della fornitura” ha informato il governatore.
Non c’è neve sulle montagne quindi l’acqua sorgente scarseggia. “Il Piemonte “registra una crisi idrica peggiore di quella del 2003, con il secondo maggio più caldo dal 2009 a oggi e il Po ha una portata d’acqua di -72% di quello che dovrebbe essere il dato di portata naturale”.